DA "SIGNORE" DEL MARE...
 (scrivevano gli americani che quella dell'Italia era  "La flotta con le più belle navi del mondo")

... A NAVE DA CANNONE - VIOLENTATE E DISTRUTTE
 NELL'ITALIA GUERRIERA

DOCUMENTI INEDITI

LA TRISTE SORTE DI 64 NAVI MARITTIME (ALLO SCOPPIO DELLA GUERRA IL 10-6-1940).
 I MORTI?  UN NOME, UN NUMERO, UN ELENCO, POI TUTTI DIMENTICATI. 
 I DIARI DI BORDO - CON I TANTI  DRAMMI CONNESSI -  FINITI AL MACERO. 
SIGNORE E SIGNORI, QUESTA E' LA GUERRA !!

 

UN "DIARIO NAUTICO"
dai "diari nautici" di 64 navi votate alla morte

Perché Giornale Nautico Parte Prima ? Perché era che il diario di bordo, scritto di pugno dal comandante della nave, e questo, in particolar modo, altro non è che la raccolta di tutti quegli scritti e di quelle testimonianze sui fatti accaduti, durante il periodo bellico, alle navi ed agli equipaggi.

... diario sul quale, giorno dopo giorno, come fanno i comandanti delle navi, sono stati annotati fatti, eventi ed i nomi di tanti padri di amici e colleghi, lasciati orfani in tenera età, ma anche qualche facezia e qualche considerazione.

Il diario che, all'inizio vede navi belle ed affascinanti con equipaggi in perfetta uniforme e passeggeri e merci, di ogni sorta, trasportati ai quattro angoli del Mediterraneo e che invece, alla fine, lascia una società di navigazione quasi fantasma.

Non so se " Giornale Nautico" potrà servire a qualcuno, l'augurio che mi sono fatto fin dall'inizio è stato, comunque quello che possa servire a non far mai più scrivere "diari" di questo tipo e che possa smentire il mio defunto professore di storia  il quale sosteneva:

<< Cari Voi, la storia ha sempre insegnato una sola cosa : non ha mai insegnato nulla!>> 

(Franco Prevato)

Alcune considerazioni storiche

A seguito delle crisi economiche ed industriali del 1926 e del 1929, non solo i piccoli armatori ma, anche medie e grandi compagnie di navigazione si vennero a trovare improvvisamente senza più mercato.
Quasi tutti i governi, dei paesi più industrializzati, intervennero a favore delle attività industriali e dei servizi strategici, come veniva ritenuto quello armatoriale.
Ciò nonostante, le piccole e medie compagnie non riuscirono a garantirsi la sopravvivenza e furono costrette a fermare e a disarmare le navi, con la conseguente grave perdita di profitti 
In altri termini, rimaneva loro solo il capitale, costituito dalle navi stesse e che nessuno voleva proprio a causa della mancanza di mercato.
Per sanare quella pesantissima situazione che, si stava purtroppo, protraendo nel tempo, dopo una serie di fusioni e di accorpamenti fu decretato la costituzione di un gruppo armatoriale che avesse finalità pubbliche, relativamente alla partecipazione statale del capitale, condotto all'insegna del diritto privato rispetto alla ragione sociale.

Il 1° gennaio 1937 nacque così la finanziaria FINMARE, capofila delle Società: ITALIA, LLOYD TRIESTINO, TIRRENIA ed ADRIATICA ANONIMA DI NAVIGAZIONE.
(Autore: BENEDUCE - Iri, Imi, ecc. Vedi la sua storia - Poi: L'ABBUFFATA)

La propaganda, dell'allora regime, riuscì a far apparire quella manovra come il salvagente per decine di migliaia di famiglie di lavoratori legati al mondo marittimo le quali, grazie all'intervento dello Stato sarebbero riuscite a ritrovare, finalmente, una qualche serenità economica.
Pur tuttavia, se ci si impone un'onesta chiave di lettura dei documenti, la stessa fa intuire presagi diversi e sicuramente nascosti ai protagonisti della storia.
Obbiettivi e mire non furono molti ma furono molto importanti per la conservazione del potere.
Al di là di aver potuto garantire posti di lavoro, pare evidente che, il Governo e la Monarchia abbiano voluto soddisfare almeno due obbiettivi e due mire.
Il primo obbiettivo fu senz'altro quello di remunerare il capitale attraverso l'acquisto delle navi appartenenti ai privati, soddisfacendo così la borghesia impegnata in quel settore e se, molti acquisti furono fatti con signore navi, così non si può dire per altre, pagate comunque per buone.

Il secondo fu prettamente ideologico: ovvero quello di poter rendere lo Stato completamente " AUTARCHICO". 
Così come, ideologica fu la prima mira. In effetti, a cosa sarebbe servito tutto questo se non a dimostrare, anche, di possedere una "grande flotta" mercantile, prontamente convertibile in flotta militare, dato che tutte le nuove, ma anche le vecchie costruzioni prevedevano la possibilità di essere dotate dal punto di vista bellico ?

La seconda mira fu invece di più facile interpretazione e praticità : dopo la costituzione della flotta chi poteva garantirne un funzionamento continuo ed efficace, se non equipaggi pratici ed affidabili ? Ed ecco che allora i posti di lavoro divennero vincolati e vincolanti, proprio perché garantivano un salario più appetibile e continuativo. 

L'Adriatica fu costituita dalla fusione di cinque compagnie armatoriali private, già sovvenzionate con i contributi statali : "PUGLIA, SAN MARCO, SAIM, COSTIERA e NAUTICA".

Con la costituzione delle quattro Società di Preminente Interesse Nazionale (P:I:N) furono anche assegnate le aree di influenza commerciale, in modo tale da evitare, almeno fra di loro, ogni sorta di concorrenza.
Per questo motivo , all'ITALIA furono assegnate le rotte per il nord e sud America, sia per la parte Atlantica che quella Pacifica.
Al LLOYD TRIESTINO furono commissionati i servizi per l'Africa occidentale e sud meridionale, nonchè per l'Asia e l'Australia.
La TIRRENIA assunse i collegamenti con l' Africa del nord, le isole maggiore dell' Italia, il nord Europa ed il bacino occidentale del Mediterraneo.
L'ADRIATICA dovette garantire gli itinerari per il Medioriente, fino all'Egitto, per il Mar Nero e Per il Mar Rosso, con partenze sia dai porti dell'alto Tirreno che da tutti quelli adriatici. 

Franco prevato

 

ELENCO DELLE NAVI REQUISITE E POI COINVOLTE IN GUERRA 

1- ABBAZIA Salvata 
2- ALBANO Affondata il 2/1/1941
3- ADRIATICO Affondata il 1/12/1941
4- AREZZO Affondata il 9/9/1943
5- ASSIRIA Affondata il 21/4/1941
6- ASTI Affondata il 8/9/1943
7- BOCCACCIO Affondata il 19/11/1943
8- BARLETTA Affondata il 2/12/1943 
9- BOLSENA Affondata il 18/5/1943
10- BOSFORO Affondata il 31/3/1942
11- BRINDISI Affondata il 6/8/1943
12- BRIONI Affondata il 2/11/1942
13- CALDEA Affondata il 13/7/1941
14- CALINO Affondata il 10/1/1943
15- CALITEA Affondata il 11/2/1941
16- CALLIOPE Riconsegnata
17- CAMPOBASSO Affondata il 4/5/1943
18- CAMPIDOGLIO Salvata 
19- CASERTA Affondata il 16/9/1943
20- CILICIA Affondata il 21/8/1941
21- CITTA' DI BARI Affondata il 3/5/1941
22- CITTA' DI CATANIA Affondata il 3/8/1943
23- CITTA' DI LA SPEZIA Affondata il 27/8/1943
24- CELIO Affondata il 24/7/1940
25- CORFU' Affondata il 8/9/1943
26- DALMATIA Affondata il 26/1/1942
27- DIANA Riconsegnata nel 1946
28- DIOCLEZIANO Demolita nel 1943
29- DUINO Affondata il 8/12/1943
30- EGEO Affondata il 24/4/1941
31- EGITTO Affondata il 1/31942
32- EOLO Riconsegnata il 8/9/1943
33- ESPERIA Affondata il 20/8/1941
34- FENICIA Affondata il 10/3/1941
35- FILIPPO GRIMANI Salvata
36- FIRENZE Affondata il 8/4/1944
37- FIUME Affondata il 24/9/1942
38- F .MOROSINI Affondata il 28/10/1944
39- GALILEA Affondata il 29/3/1942
40- GERUSALEMME Salvata 
41- JOLANDA Affondata il 28/4/1945
42- ISEO Affondata il 29/12/1942
43- LANGANO Affondata il 9/9/1943
44- LERO Affondata il 20/10/1942
45- LIVENZA Affondata il 23/2/1944
46- LOREDAN Affondata il 10/4/1943
47- MARCO POLO Affondata il 12/5/1944
48- MERANO Affondata il 14/101943
49- MONTE GARGANO Affondata il 22/8/1940
50- NARENTA Affondata il 6/4/1943
51- NUORO Affondata il 21/3/1943
52- PALATINO Demolita il 16/4/1940
53- PALESTINA Venduta il 25/9/1940
54- PIERO FOSCARI Affondata il 10/9/1943
55- PUNTAMICA Riconsegnata il 27/10/1942
56- QUIRINALE Affondata il 27/6/1943
57- RODI Affondata il 11/6/1940
58- SASSARI Requisita il 2/10/1943
59- STAMPALIA Affondata il 15/4/1941
60- SAN VINCENZO Riconsegnata il 26/7/1942
61- TRIESTE Requisita il 9/9/1943
62- VEGA Affondata il 26/7/1944
63- VESTA Affondata il 9/9/1943
64- ZARA Affondata il 2/11/1942

Il riepilogo è indicativo di quanto possano essere state pesanti le perdite in termini economici, non si potrà mai fare però un bilancio complessivo delle perdite di vite umane, per le quali non ci sono parole che possano esprimere il dolore ed i sentimenti di chi abbia perso i propri cari.

 

 


Un colpo, un lampo, e via in fondo al mare!

Cristi sepolti
sotto montagne d'acqua
le mani chiodate
a croci di sale
il costato squarciato dal vento
una corona con fauci di squalo
le pupille attonite 
di terra perduta nei giorni
(...)

le braccia tese 
cercano per l'ultima volta
la storia dell'uomo
(
Franco Prevato)


L'intera documentazione delle navi,
con ogni singolo giornale nautico,
e le pagine dei morti e dei dispersi 
è in possesso di Franco Prevato.


IL SUO SITO http://www.prevato.it