ACCADDE IL 1 - MARZO

 

1941

 

Il Viaggio del Perla

 

L'epico viaggio del Regio sommergibile PERLA dal porto di Massaua sul Mar Rosso fino alla base Atlantica Italiana di Betasom-Bordeaux, dal 1-3-1941 al 20-5-1941 per complessivi 81 giorni e 13000 miglia di navigazione ininterrotta.

Quando nel Giugno 1940 Mussolini, a seguito delle travolgenti avanzate delle armate tedesche sul fronte francese, decise per l'intervento, la situazione strategica nell'area mediterranea, prima gravemente sfavorevole, si andò attenuando, fino a ribaltarsi a favore dell'Italia, in coincidenza con l'uscita della Francia dal conflitto.
Ben diversa, rimaneva la situazione nelle colonie dell'Africa Orientale, di fatto isolate dalla madrepatria, circondate per terra e per mare da vasti possedimenti inglesi, prive di risorse, rifornimenti, rincalzi, le quali, avrebbero potuto sopravvivere solo beneficiando di rapide vittorie sul fronte del Nord-Africa, con la finalità di ricongiungere fisicamente le due entità. Vittorie che non ci furono, anche, ma non solo, per l'inerzia, la mancanza di tempismo, la dispersione degli obiettivi, dei vertici politico-militari italiani.
Le sia pur lodevoli iniziative contro la Somalia Britannica ed il Sudan Anglo-Egiziano, rimasero successi tattici, non coordinati, ed in ultima istanza, fine a se stessi.
La successiva controffensiva inglese, nel Gennaio 1941, nel Sudan, in Somalia, poi in Eritrea, investì l'Asmara, e successivamente Massaua, il porto base della "flotta" italiana in Africa Orientale.
Di fatto, le colonie Italiane dell'Africa Orientale, frutto di tanto sangue e sacrifici, sia degli Italiani che delle popolazioni locali, Eritrei, Somali, Abissini, erano ormai perdute, anche se, le ultime resistenze in Etiopia termineranno alla fine di Novembre.

La vicenda del PERLA
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Fu presa dapprima in considerazione l'ipotesi di inviare i quattro sommergibili superstiti degli otto originari, Archimede, Guglielmotti, Ferraris e Perla, presso paesi neutrali ed amici (Giappone, Iran, Madagascar).
Tuttavia, nella seconda metà di Febbraio del 1941, il Comando Supremo della Marina
Italiana decise per l'audace tentativo di trasferire i quattro battelli, dalla base di Massaua a quella di Bordeaux.
La decisione, pienamente condivisa dal Duca Amedeo D'Aosta, comandante in capo delle forze
italiane in Africa Orientale e dal Comando navale di Massaua, venne presa
allorquando la situazione militare dell'Impero iniziò ad aggravarsi senza
possibilità di rimedio.
L'ipotesi, alquanto ardita, prevedeva un viaggio senza scalo, con il solo ausilio di programmati rifornimenti in mare aperto, da navi corsare germaniche.
Questo comportò, per tutti i sommergibili, ed a maggior ragione per il costiero Perla, una partenza con dotazioni ridotte di armi, munizioni, ed in sovraccarico di combustibile.
La situazione sul Perla (ed anche sul Guglielmotti), fu anche più critica, poichè a seguito di precedenti azioni belliche, il sommergibile era reduce da sommarie riparazioni effettuate a Massaua, mancava di distillatore, e l'equipaggio era raccogliticcio, 36 uomini, incluso il comandante.
Lo stesso comandante Bruno Napp, era stato ufficiale in seconda del Maccalè, salvatosi fortunosamente, insieme a buona parte del suo equipaggio dal naufragio del suo battello avvenuto nel Giugno precedente.
Gli ordini erano di evitare qualsiasi azione bellica offensiva, che pregiudicasse l'integrità dei battelli e l'incolumità degli equipaggi, per cercare di raggiungere il porto di Bordeaux.
Il Perla partì per primo, l'uno di Marzo 1941, seguito dagli altri, scalati di un giorno ognuno.
Pur non essendo rilevante ai fini bellici, questo viaggio, lo fu per la distanza percorsa, senza scalo e manutenzione, circa 13000 miglia, per la sua durata, 81 giorni, e per le condizioni del mare, con notti e giorni burrascosi, assai critici per uno scafo così piccolo, solo 690 tonnellate in emersione, e per aggiunta in condizioni di scarsa efficienza.
Betasom fu raggiunta da tutti e quattro i sommergibili, primo il Guglielmotti, del C.F. Gino Spagnone, che era stato il comandante della intera Squadriglia dell'Africa Orientale Italiana, che giunse il 10 Maggio, poi il Ferraris, l'Archimede, e quindi il PERLA, il 20 Maggio alle 14h 45'.
La gran parte degli equipaggi, perì in successive azioni.
Gloria a loro!

 

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