Regio Sommergibile PROVANA

Classe “Marcello” (Tipo Bernardis)

Al Comando del CC Ugo BOTTI, durante la prima missione in guerra al largo di Orano , alle ore 16,30 del 17 giugno attaccò col lancio di 2 siluri un convoglio di 5 unità mercantili francesi , scortate dalle torpediniere Commandant Bory e La Curieuse.
Individuato e sottoposto a violenta caccia fù costretto alla riemersione e venne speronato ed affondato dalla La Curieuse , la quale anch'essa rimase seriamente danneggiata , ma potè rientrare in porto.
Non ci furono superstiti tra i 62 membri dell'equipaggio.

Onore a Loro

FONTI :Sommergibili Italiani di Turrini & Miozzi USMM 1999

Cantiere :C.R.D.A. - Monfalcone
Impostato: 03-02-1937
Varato: 16-03-1938
Consegnato: 25-06-1938
Affondato: 17-06-1940
Radiato: 18-10-1946



CARATTERISTICHE TECNICHE

Dislocamento
Superficie 1059,091 t.
Immerso 1312,921 t.

Dimensioni
Lunghezza 73 m.
Larghezza max 7,2 m.
Imm. Media in carico dosato 5,09 m.

Apparato motore
2 motori diesel C.R.D.A.
2 motori elettrici di propulsione C.R.D.A.
1 batteria di accumulatori al piombo di 132 elementi

Potenza complessiva
Motori a scoppio 3200 hp.
Motori elettrici 1100 hp.

Velocità
Superficie 17 knt
Immerso 8 knt

Autonomia in superficie
2825 nm. a 17 knt
9760 nm. a 8 knt

Autonomia in immersione
8 nm. a 8 knt
110 nm a 3 knt

Combustibile
63,135 m3 carico normale
107,035 m3 sovraccarico

Armamento
4 tubi lanciasiluri AV da 533 mm.
4 tubi lanciasiluri AD da 533 mm.
2 cannoni da 100/47 mm.
2 mitragliere binate da 13,2 mm.
12 siluri da 533 mm. (6 a poppa e 6 a prora)
300 proiettili per i cannoni
3000 colpi per le mitragliere

Equipaggio
7 ufficiali, 50 tra sottufficiali e truppa.

Profondità di collaudo
100 m.

Coefficiente di sicurezza relativo alla sollecitazione massima alla profondità di collaudo riferito al limite di elasticità del materiale: 3

FONTI :Sommergibili Italiani di Turrini & Miozzi USMM 1999

 

Si ringrazia dell'immagine , Eugenio Allevato figlio di Giuseppe Allevato che era Gugino del

Guardiamarina FERDINANDO LOSARDO

una delle vittime dell'affondamento del RSM Provana

 

Guerrino Sebastianutti - Capo Silurista

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Affondamento del RSM Provana - Il Sacrificio dei BERGAMASCHI

Ulisse Cattaneo FUOCHISTA - C.te Ugo Botti


L’umile fuochista e il capitano decorato Ugo Botti nacque a Venezia nel 1903, ma la sua famiglia si trasferì a Bergamo. Ancora oggi vivono nella nostra città i discendenti, fra i quali il nipote Ugo Botti, di professione ingegnere. Frequentò l’Accademia navale di Livorno. Nel 1923 venne imbarcato come guardiamarina sulla nave da battaglia Giulio Cesare. NeI 1931 il primo incarico sui sommergibili e quindi daI 1937 comandò i sommergibili Narvalo,
Squalo e infine il Provana.
Ulisse Cattaneo era originario di Colognola dove era nato neI 1919 (a quel tempo Colognola era Comune autonomo). La famiglia si trasferì poi a Padergnone di Zanica dove tuttora vive la sorella Anna Maria. Venne assunto alla Dalmine e come tutti gli operai venne chiamato per il servizio militare in Marina, venne assegnato a bordo del Sommergibile Provana.

Ulisse scrive........

«Cari genitori, stamane alle 6 arriva ordine di partire. Dove si va? Ma? Chi lo sa! In missione di Guerra, quanto durerà non lo so! Ritornerò, speriamolo. Ad ogni modo questo non è il momento di inutili perché sappiate che sempre fino all’ultimo sarete il mio unico pensiero ... e ricordatevi sempre di me che tanto vi amo, salutatemi tutti, vi bacio tutti con tutto il cuore, con tutto il mio grande amore. Salutate per me la mia Pierina, speriamo bene, sono soldato e saprò essere de­gno dell’Italia, di Cristo e della mia famiglia. Arrivederci, non Addio. Ulisse».

La lettera di Ulisse Cattaneo è datata «Napoli, 5 giugno 1940» ed è scritta su carta intestata del «Secondo gruppo sommergibili». Ulisse era in partenza per la prima missione di guerra a bordo del sommergibile «Andrea Provana», comandato da Ugo Botti,capitano di Corvetta, che pure abitava a Bergamo. Il giovane marinaio fuochista Ulisse Cattaneo e il capitano Ugo Botti non tornarono da quella missione: il sommergibile Andrea Provana venne affondato il 17 giugno del 1940 in una delle prime missioni militari della Marina. Il nipote di Ulisse Cattaneo, Ulisse Mascheretti, oggi è un pensionato, abita a Padergnone di Zanica. Si è appassionato alla vicenda dello zio e insieme a Lorenzo Mascheretti ha realizzato un fascicolo dove si ripercorre la vicenda del Provana. Ha scritto nell’introduzione: «Io porto il nome del marinaio mio zio Ulisse Cattaneo, a ricordo di lui che era affondato in mare con il suo sommèrgibile... quasi un dovere mi pesava sul cuore di cercare e di sapere di quelle tante giovani persone che giacevano in fondo al loro muto destino».
Ai primi di giugno, al Provana venne ordinato di navigare verso il Nord Africa. Alle quattro del pomeriggio del 17 giugno, a circa ottanta miglia da Orano, il sommergibile, lungo settanta metri e con cinquantasette uomini di equipaggio, avvistò un convoglio francese, cinque navi da trasporto scortate da due torpediniere. Da un paio di chilometri di distanza il Provana lanciò due siluri che mancarono il bersaglio, ma la cui traiettoria rivelò la presenza del vascello italiano. Le due torpediniere individuarono il sommergibile e lo bersagliarono con cariche di profondità. Il comandante decise che l’unico modo di affrontare l’emergenza fosse l’emersione. Raccontò il comandante della nave francese: «Tutti gli uomini sul ponté urlano perché a ottocento metri un periscopio emerge diritto, poi si vedono uscire dall’acqua due cannoni... So che siamo capaci di speronare e si procede a venti nodi. A tutta velocità andiamo a speronare quel sottomarino... Ci si accartoccia,l’urto è metallicamente violento, uno dei periscopi si piega sul nostro ponte, a proravia, le nostre antenne si sfasciano sopra il ponte... I nostri danni sono tutti sul davanti. Senza avere avuto il tempo di dire una parola lascio a balzi la passerella superiore... Mi accorgo che sono stremato, con il buio che cade sento freddo e fame e mi ritiro nella mia cabina.., penso a quei marinai che sono colati a picco, da solo inginocchiato ai piedi della mia cuccetta io recito per loro il primo De Profundis».


A bordo dell’Andrea Provana (dal nome di un valoroso animiraglio al servizio dei Savoia nel XVI secolo) si trovava anche un secondo marinaio della nostra città. Dice il presidente dei marinai bergamaschi, Nino Magenta: «Si salvò perché si era infortunato. Ugo Botti aveva con sé un cagnolino e dovendo partire per l’operazione di guerra doveva rispedirlo a Bergamo. Affidò la “missione” a questo marinaio che in tale modo si salvò. Non conosciamo il nome di questa persona, ci piacerebbe saperlo per completare que­sta pagina di storia».


FONTI :Eco di Bergamo del 14/01/2011

Guglielmo LEPRE (nick Grupsom - C.te Etna)

PRESENTA

LA PRIMA PERDITA DI GUERRA

 

Con la direttiva di Mussolini del 31 Marzo 1940,i temuti venti di guerra presero a soffiare impetuosamente,lasciando poco o nullo spazio alle speranze di poter evitare un nuovo conflitto.
Il riarmo ed il potenziamento della Marina degli anni precedenti,era stato concepito nell'ottica di un confronto Mediterraneo con la Francia in primis (ex alleata del precedente conflitto),e solo secondariamente con l'Inghilterra (anch'essa ex alleata) ,per la quale si prevedeva una strategia di ritiro dal Mediterraneo per fronteggiare a tempo pieno e con ogni unità disponibile la pur temibile Kriegsmarine. Ma l'Amm.Cavagnari non era di questa idea,anzi, riteneva giustamente che Alessandria e Gibilterra fossero  le chiavi di volta di tutto il sistema Mediterraneo,giacchè gli interessi coloniali delle due potenze insistevano sia sul bacino orientale sia su quello occidentale. I piani di concentramento e distribuzione delle unità della flotta erano stati quindi concepiti in diretta conseguenza della direttiva ricevuta,sebbene permanesse il convincimento,in Cavagnari, che nel medio e breve termine,il previsto orientamento offensivo della guerra sul mare,si sarebbe trasformato inevitabilmente in difensivo,soprattutto alla luce del prevedibile  decremento del traffico mercantile nemico che avrebbe lasciato senza obiettivi sensibili le  unità della Marina ma soprattutto quelle subacquee,alle quali ovviamente era demandato il contrasto al traffico mercantile. A tal fine ,la Marina emise l'Ordine di Operazione 8ter,con il quale affidava le prime missioni alla flotta subacquea nelle previste zone di operazioni A, B e C , illustrate in allegato. L'uscita della Francia dal conflitto,mutò tutte le strategie elaborate,dovendo di conseguenza fronteggiare la Royal Navy che di lì a poco ,avrebbe trasferito la base della Mediterranean Fleet da Malta ad Alessandria e rinforzato la squadra di Gibilterra. Già dal mese di Maggio,molte unità erano state fatte salpare per posizionarle con largo anticipo in anticipo nelle previste  zone d'agguato : poco più di un centinaio di battelli erano già operativi ed in piena efficienza : di questi , 55 , sarebbero stati massicciamente impiegati nel corso del primo mese di guerra. Più volte si sono elevate critiche ai quadri dirigenti della Règia Marina per non aver saputo impostare una adeguata dottrina d'impiego dei sommergibili ,  vanificando in tal modo le pur preziose esperienze recepite sia dal conflitto etiopico sia da quello iberico. Per quanto numerosa,la flotta subacquea risentiva di molteplici carenze tecniche e sarebbe , quindi, lecito pensare che, disponendo di battelli più moderni ed efficienti, i comandanti avrebbero potuto spontaneamente dimostrare ed esperire maggior aggressività,senza essere per questo sollecitati dai comandi. Viceversa,consapevoli dei limiti tecnici e dei limiti operativi imposti,cercarono sempre di fare il possibile anche a costo della propria vita.
A dispetto dei successi iniziali ottenuti dai RR.SS.  Bagnolini,Naiade e PierCapponi,(invero pochi al confronto dei mezzi dispiegati) si ebbero da registrare le prime perdite,prima in assoluto quella del RS Provana. L'unità deve il suo nome al Grande Ammiraglio Andrea Provana di Leini, nato nel 1511 e scomparso nel 1590,che nel corso della sua carriera marinara fu lungamente impegnato nella guerra contro i turchi,partecipando altresì alla battaglia di Lepanto. L'unità in parola,fu la terza a ricevere detto nome,preceduta prima da una cannoniera del 1884 e quindi da un altro sommergibile  classe Barbarigo del 1918.

Il Provana fu costruito dai C.R.D.A.  di Monfalcone e consegnato alla Règia Marina il 25 Giugno 1938 per essere destinato alla 21ª squadriglia del II Grupsom di Napoli,insieme con il Marcello,il Nani ed il Dandolo.
Era a scafo semplice tipo Bernardis della riuscita classe Marcello,progettualmente nata come "unità oceanica". Il 5 Giugno 1940,ricevette l'ordine di partire da Napoli alla volta della zona B,alla quale era stato assegnato per costituire uno dei 5 sbarramenti previsti. L'unità era al comando del CC Ugo Botti. Botti era nato a Venezia il 20 luglio 1903. Entrò all'Accademia Navale di Livorno nell'ottobre 1918,  conseguendo la nomina a Guardiamarina nel Luglio del 1923. La prima destinazione fu la nave da battaglia Giulio Cesare. Successivamente imbarcò  sulla cisterna Urano, sul sommergibile Pietro Micca e sulle torpediniere Chinotto e  PN-45. Promosso STV nel gennaio del 25 e T.V. nel gennaio 1928, frequentò a Livorno il Corso Superiore e, conseguita l'abilitazione alla Direzione del Tiro, imbarcò dapprima sull'incrociatore Trento e poi sull'esploratore Libia dislocato in Estremo Oriente. Rientrato nel 1931, imbarcò sul sommergibile Vettor Pisani e quindi, promosso Capitano di Corvetta nel gennaio 1937, ebbe successivamente il comando dei sommergibili Narvalo e Squalo dislocati a Massaua, nel Mar Rosso. All'entrata in guerra dell'Italia nel secondo conflitto mondiale, ebbe il comando del sommergibile Provana. Il 17 Giugno era in agguato poco a Nord del porto di Orano,da dove,verso le 1600, vide uscire un convoglio francese composto da cinque navi mercantili scortate da due unità da guerra di tipo "sottile",con destinazione Marsiglia. Ciò che accadde, fu reso noto soltanto al termine del conflitto dalle autorità francesi,non avendo il sommergibile più comunicato con il suo comando. Portatosi in posizione ottimale di lancio ad una distanza di 1800 metri circa,effettuò il lancio di una coppia di siluri rimanendo in attesa di verificarne l'esito. Malauguratamente entrambe le armi fallirono il bersaglio,ma una di queste passò a breve distanza da una delle due unità di scorta, il La Curieuse,che avvistata la scia del siluro risalì immediatamente alla posizione di lancio. Ebbe quindi inizio una serrata caccia con gettito di cariche di profondità da parte dell'unità francese a cui si aggregò immediatamente la seconda, il COMMANDANT BORY.

Nonostante le abili manovre volte a disimpegnare il battello,questo subì avarie in gran numero fino a registrare numerose vie d'acqua nello scafo. Impossibilitato materialmente a rimanere in immersione,il Comandante Botti pervenne alla decisione di emergere e tentare un combattimento in superficie. Forse a causa delle numerose avarie e del peso dell'acqua imbarcata,la manovra di emersione dovette risultare fatalmente rallentata, giacchè appena affiorata la torretta, fu avvistata dalle vedette del  La Curieuse che stava virando per tornare sulla verticale del Provana per un altra passata di bombe,o forse Botti, avvedutosi della eccessiva vicinanza dei suoi cacciatori, tentò di immergersi nuovamente. Altra fonte recita di una vivace reazione del Provana con tutte le armi di brodo , ma è improbabile giacchè sarebbe stato gioco forza rinvenire in mare i corpi degli armamenti e di coloro che eventualmente fossero stati in grado di raggiungere la plancia.
Lo speronamento fu quindi inevitabile senza peraltro concedere  tempo all'equipaggio di  uscire all'esterno.
Lo scafo del Provana,centrato all'altezza della torretta,subì un urto talmente violento da provocarne l'immediata frattura in due tronconi ; dal violento speronamento,il La Curieuse non ne uscì indenne,dacchè riportò seri e gravi danni alla struttura  prodiera costringendo l'unità a rientrare nel porto di Orano per essere riparata e rimessa in condizioni di riprendere il mare. Lo scafo martoriato del Provana si inabissò rapidamente per raggiungere il fondo,dove rimase quale sudario del suo valoroso equipaggio,alla sua prima ed ultima missione di una guerra appena iniziata e che ancora tante vittime avrebbe causato.
Al Capitano di Corvetta Ugo Botti, venne conferita la Medaglia d'Oro al Valor Militare con la seguente motivazione :

Dal sito del Ministero della Difesa :

 ................«Abile, sperimentato Comandante di sommergibile, curò in modo perfetto l'approntamento bellico della sua unità prodigandosi con le sue magnifiche doti di organizzatore.
Nel corso di una missione attaccava con risoluto ardimento un convoglio fortemente scortato da unità da guerra.A seguito di violenta reazione nemica essendo il sommergibile colpito da bombe così gravemente da risultarne menomata l'integrità ed oltremodo difficile la permanenza in immersione, manovrava abilmente per venire n superficie ed affrontare l'avversario col cannone.
Constatato che le navi di scorta, insistendo tenacemente nel contrattacco, da brevissima distanza dirigevano per investirlo,  riprendeva rapidamente l'immersione con indomita volontà di offendere ancora il nemico. Il sommergibile veniva però speronato ed egli vi trovava col suo equipaggio morte gloriosa.
Esempio di animo prode e di ammirevole spirito aggressivo anche dinanzi alle estreme decisioni..........»

Insieme al Comandante Botti,riposano gli altri uomini componenti l'equipaggio del battello :

Comandante in 2ª      T. V. Giovanni Granata
Dir. Di macchina        C. G. N. Mario Sciacca
Altri Ufficiali :
S.T.V. Armando Miele - G. M. Ferdinando Lo Sardo - G. M. Costantino Prato -
T. G. N. Giovanni Ferrari  - S. T. G. N. Mario Lepri.
Sottufficiali, sottocapi e comuni:
C° 2ª cl Giuseppe  Piscedda , C°3ª cl Arturo Bellati, C0 3°cl Alessandro  Danesi, C°3ª cl
Umberto Del Prete, 2° Capo Antonio Caminiti, 2° Capo Bruno Cecioni, 2°Capo Carlo Cesa,
2°Capo Riccardo Leone, 2° Capo Sante Neroni, 2°Capo Olimpio Piroli, 2°Capo Giovanni Severino,
2°Capo Pasquale Spanu,Sgt Giovanni Calabria, Sgt Silvio Costabile, Sgt Procolo Mirabella, Sc Giovanni Arena, Sc Giuseppe Cammuso, Sc Strazio Cucca, Sc Gemino Deambrogio, Sc Alberto Della Monaca,
Sc Luigi Giardiello, Sc Ivo Marchi, Sc Croce Messina, Sc Leonardo Perini, Sc Vincenzo Santelia,
Sc Guerrino Sebastianutti, Com. Antonio Albanese, Com. Filippo Amadei, Com. Giuseppe Amerise,
Com. Francesco Azzarelli, Com. Ciro Bali, Com. Giuseppe Bruno, Com.Ulisse Cattaneo,
Com Angelo Ciol, Com. Bruno Cugini, Com. Gaetano De Martino, Com. Francesco Di Costanzo,
Com. Angelo Di Meglio, Com. Giuseppe Favarolo, Com. Domenico Fazio, Com.Salvatore Ferrara, Com. Bruno Goso,Com. Francesco Laudadio, Com. Mario Limatola,Com. Alberto Marinelli, Com. Giovanni Masneri, Com. Vincenzo Mauro Com. Vincenzo Mucci, Com. Giuseppe Reciputo, Com. Armistizio Rosini, Com. Cesare Specos, Com. Vita Troisi,Com. Gaetano Verde, Com Alberto Zilli.

Bibliografia :
-- Sommergibili Italiani di Turrini-Miozzi , Tomo I
-- USMM  Sommergibili in guerra – Episodi in Mediterraneo  1956
-- Uomini sul fondo di G.Giorgerini
-- Sito Web www.grupsom.com
-- La Guerra negli abissi di R.Nassigh
-- USMM Sommergibili in Mediterraneo Tomi I e II

Si desidera affettuosamente ringraziare il Sig.Sebastiano Marchisio della sede ANMI di Mondovì, dedicata al GM Tino Prato ,per la foto del Provana e per il materiale documentale fornito.

Sommergibili II° Guerra Mondiale

Grupsom - Sommergibili Mediterranei