Regio Sommergibile DELFINO

Subsum sed superis (Sto sotto, ma offendo chi sta sopra)

 

Delfino (I°) fu la prima unità subacquea della Regia Marina.
Venne costruito nell’arsenale di La Spezia su progetto dell’Ispettore del GN Giacomo Pullino; classificato “battello sottomarino”, venne consegnato alla Ragia Marina nel 1895.
Nelle intenzioni del progettista, doveva essere un sottomarino “puro” cioè un battello destinato ad operare esclusivamente in immersione: per questo le sue forme vennero studiate molto attentamente e possono apparire a prima vista “moderne” quando paragonate a quelle degli attuali sottomarini.
Si trattava di un battello a scafo semplice, a sezioni tutte circolari; era dotato oltre che di due timoni verticali poppieri collegati ad un unico asse, anche di un timone verticale applicato all’estrema prora nella parte inferiore della carena.
Per il governo in quota era dotato di una coppia di timoni orizzontali AV (= avanti) e di una AD (= dietro) : inoltre aveva due eliche a classe verticale, manovrabili elettricamente dall’interno del battello per mezzo di una catena a ingranaggi. All’atto pratico, però queste eliche verticali si dimostrarono di scarsa utilità, per cui vennero eliminate, prima quelle di prora nel 1904 e successivamente nel 1911, anche quelle di poppa.

Per la propulsione era originariamente previsto un unico motore elettrico alimentato dalla batteria ad accumulatori, che muoveva un asse portaelica: questo motore, del tipo “Savigliano” era in grado di sviluppare la potenza massima di 65,2 hp.

Tra il 1902 ed il 1904 Delfino venne sottoposto ad una serie di lavori di trasformazione che compresero l’imbarco di un motore a benzina FIAT a sei cilindri, sviluppante la potenza massima di 130 hp a 440 giri al minuto.

La batteria ad accumulatori era costituita da 216 elementi al piombo, suddivisi in due sottobatterie uguali ed indipendenti.

Per l’assetto longitudinale ed in immersione il sommergibile disponeva di una cassa d’acqua situata a prora ed una a poppa: l’assetto veniva affinato trasportando a mano da un capo all’altro del battello alcuni pani di piombo del peso di 30 kg. Ciascuno, in dotazione all’unità quale zavorra mobile.
Nel corso di questi lavori vennero ricava all’interno del battello le casse per il combustibile, quelle necessarie per compensare il combustibile consumato ed il peso dei siluri espulsi. Venne modificata anche la struttura esterna, applicandovi una sovrastruttura in lamierino che interessava più di metà dello scafo, sia spostando e modificando lateralmente la torretta, con la sistemazione di una plancetta abbattibile attorno al cleptoscopio (= la forma primitiva del periscopio): in questo modo la sagoma del battello cambiò completamente aspetto dalla sua forma originaria.
Delfino era armato di un tubo lanciasiluri ed era dotato di una riserva di siluri da 450 mm.


Nel periodo intercorso tra questa data e l’inizio della Prima Guerra Mondiale, in un’epoca in cui la tecnologia di progettazione e costruzione dei sommergibili era ai suoi albori e si stava lentamente sviluppando, svolse attività esclusivamente sperimentale nel Golfo di la Spezia.
Come già precedentemente accennato dal 1902 al 1904 Delfino subì radicali lavori di trasformazione che ne modificarono le caratteristiche iniziali ed a lavori ultimati, nave Ciclope lo rimorchiò nella sua sede definitiva di Venezia…..
Allo scoppio del conflitto, al comando del TV Alessandro Giaccone entrò a far parte della IV° Squadriglia Sommergibili di Venezia. Nel gennaio 1916 passò in forza alla II° Squadriglia, e nel 1917 divenne unità Caposquadriglia.
Nell’arco del conflitto compì 44 brevi missioni di agguato difensivo foraneo (sulle quali non disperiamo, col tempo e l’aiuto di tutti, di riuscire a trovare qualche notizia in più……), ma comunque la sua attività principale restò sempre quella di sperimentazione ed esercitazione per il personale destinato ad essere imbarcato sui sommergibili.
Nel 1918 venne trasferito a Porto Corsini ed il 29 settembre di quello stesso anno venne posto in riserva.
Fu ufficialmente radiato dai quadri del naviglio militare il 16 gennaio 1919

Caratterisitche Tecniche
Dislocamento
(prima del 1904)
Superficie 98 t.
Immersione 108 t.

(dopo 1904)
superficie 103,3 t.
immersione 113,3 t.

Dimensioni
(prima del 1904)
Lunghezza 24,4 m.
Larghezza 2,90 m.

(dopo il 1904)
lunghezza 24,4 m.
larghezza 2,90 m.


Apparato motore
(prima del 1904)
1 motore elettrico da 65,2 hp.

(dopo il 1904)
1 motore a scoppio FIAT
1 motore elettrico di propulsione SAVIGLIANO
1 batteria ad accumulatori al piombo da 216 elementi


Velocità massima
Prima del 1904, resta invariata dopo le modifiche)
In superficie 6 knt
In immersione 5 knt

Armamento
(prima del 1904)
2 lanciasiluri a collare

(dopo il 1904)
1 tubo lanciasiluri AV da 450 mm.
2 siluri tipo A 60/450 per 3,70

Equipaggio (prima e dopo il 1904)
1 ufficiale e 7 tra sottufficiali e marinai

Profondità di sicurezza (prima e dopo il 1904)
32 m.

fonti bibliografiche :
Turrini/Miozzi "Sommergibili italiani" Ed. USMM

Sommergibili I° Guerra Mondiale

Grupsom - Sommergibili Mediterranei