Guglielmo Lepre

(nick GRUPSOM - C.te ETNA)

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Presenta


 

Per quanto attiene al convoglio Duisburg,analogamente a quanto accadde al convoglio Tarigo,desta sgomento il carattere di totale distruzione di corpo e beni in quel braccio di mare a levante del massimo raggio d’azione dei velivoli maltesi.

A fronte delle enormi pressioni,Supermarina tentò di argomentare opponendo l’imprescindibile esigenza di ottenere una copertura aerea continua e diuturna : ma fu questione di qualche giorno e Supermarina si trovò nell’infelice situazione di dover fare buon viso a cattivo gioco,accontentandosi della sola scorta diurna. Con un pizzico di irrinunciabile polemica,non ci si può esimere dal mettere in risalto che ,contrariamente agli inglesi, noi ,non si volava e non si combatteva nottetempo. Dato il via all’organizzazione del convoglio,questi venne battezzato “BETA”,ma alla storia è passato con il nome di Convoglio Duisburg,dal nome dell’omonina nave di bandiera tedesca,capofila e sede comando tedesco. Per fronteggiare in qualche misura la minaccia della Forza K,Supermarina optò sulle consolidate opzioni di scorta “ravvicinata” e scorta a “distanza” ; nel merito della prima non si andò oltre l’impiego di prammatica dei soliti cacciatorpediniere,in versione multiruolo ante litteram,mentre la scelta della scorta a distanza,cadde sulla III divisione incrociatori pesanti costituita dalle RR NN Trieste e Trento con relativa scorta divisionale esercitata dalla XIII squadriglia  Granatiere (Bersagliere,Fuciliere,Alpino e ovviamente Granatiere),al comando dell’Amm. di Divisione Bruno Brivonesi,già aduso a missioni analoghe.

Amm. di Divisione Bruno Brivonesi

RN TRIESTE

RN TRENTO

Questi,in virtù dell’ esperienza del precedente Maggio quando si perse il Conte Rosso per siluramento,manifestò forti dubbi sulle tecniche di scorta avvalorando piuttosto la sua tesi che privilegiava una disposizione delle unità maggiori destinate alla protezione, in scia al convoglio. Le sue eccezioni non erano campate in aria e meno che mai peregrine,posto che la già difficile navigazione notturna in convoglio,veniva a complicarsi ulteriormente in caso di attacco nemico,allorquando le navi erano costrette a dare di timone senza troppi indugi. Nell’ottica di fare l’impossibile (prassi ormai consolidata da tempo) per salvaguardare l’integrità delle navi in mare, Supermarina demandò a Maricosom (Comando in Capo della squadra sommergibili) la dislocazione di almeno 3 sommergibili in acque maltesi con compiti esplorativi ; in ottemperanza alle richieste,Maricosom destinò i SMG Corallo,Settembrini e Delfino : il primo assunse posizione all’alba del 3 Novembre a ponente dell’isola (Zona C),mentre il Settembrini a levante (Zona A) a partire dalle 12 del giorno 8 ed il Delfino in Zona B,sempre a levante,ma a partire dalle 12 del giorno 9,e comunque in ritardo di 24 ore rispetto agli ordini originali.

(note)

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