Per una migliore Lettura si consiglia una risoluzione

da 1440 x 900 in avanti

 

MAX KENNEDY HORTON

SOMMERGIBILISTA PER VOCAZIONE

 

L’impegno attivo e febbrile di Sir Max non si limitò alle misure fin’ora descritto ma andò ben oltre,pressando ricercatori ed industrie per la costruzione di nuove e più efficaci apparecchiature con le quali dotare navi ed aerei,fra cui l’ASDIC e il RADAR che per quanto già esistenti,andavano radicalmente migliorati .
L’adozione dell’”HEDGEHOG” (porcospino) a prua delle scorte con speciali bombe di profondità a contatto,fu un altro successo di Sir Max così come l’adozione dei rifornimenti di carburante in navigazione che consentìva alle scorte una maggior autonomia e quindi meno unità di scorta ravvicinata  ed un numero maggiore in supporto alla caccia antisommergibile. Tuttavia,Egli si adoperò anche per il benessere degli equipaggi ovvero per l’assegnazione di un adeguato periodo di riposo a fronte del gravoso impegno attraverso le pericolose onde dell’Atlantico. La sua indefessa attività si rivolse anche al settore delle riparazioni affinchè ad ogni nave fosse garantita manutenzione e riparazione nel più breve tempo possibile : uno sforzo,a ben vedere,gigantesco, che senza l’aiuto statunitense non sarebbe stato possibile. Nel Febbraio del 1943, gli uboats affondarono soltanto 63 navi alleate ,costringendo Dönitz a mandare un numero maggiore di battelli in Atlantico a partire dal successivo mese di Marzo. Ma gli affondamenti,grazie ai gruppi di scorta alleati e alla copertura di quel fatale “Air Gap” , di cui i tedeschi non si erano ancora avveduti, misero in crisi la Ubootewaffe .
Occorreva un maggior numero di battelli in mare ,avvicinarsi alle aliquote che lo stesso Dönitz aveva teorizzato e preconizzato fin da prima dello scoppio del conflitto : ma la disponibilità di materie prime , di equipaggi addestrati e di cantieri navali ,andava assottigliandosi drammaticamente grazie anche ai costanti bombardamenti aerei da parte della RAF , ormai onnipresente sui cieli della Germania.
Era quello il tanto atteso e cercato momento,teorizzato da Sir Max…….Togliere l’iniziativa all’Ammiraglio Dönitz ….!!
I gruppi di scorta attaccavano i battelli da ogni direzione,anche da dove non si aspettavano di vederli apparire e con l’adozione di nuove tecniche, un sempre maggior numero di battelli non faceva ritorno alla propria base. Alla Biter ed alla Dasher,presto si aggiunsero la Archer e l’americana Bogue , che richiesero ulteriori cacciatorpediniere per la loro protezione ravvicinata : era iniziato il declino dell’arma subacquea tedesca che si vide minacciata nelle sue stesse acque , tanto da rendere proibitiva l’uscita dalle basi in terra di Francia ed il transito nelle acque del golfo di Biscaglia , che diventava ogni di giorno di più un cimitero di uboats.
Le perdite alleate in mare si ridussero drasticamente al 50% di quelle iniziali e con le nuove tattiche adottate contro i sommergibili,le perdite di questi ultimi salirono vertiginosamente . Sir Max sosteneva comunque che anche non affondando un battello , gli si impediva di portare attacchi contro le navi e ciò rappresentava un grande successo rimandando in ogni caso l’affondamento dell’uboat in tempi successivi . Nel corso di quattro settimane,dal 27 Aprile al 24 Maggio, gli aerei delle portaerei di scorta, colarono a picco ben dieci uboats nelle immediate vicinanze dei convogli in transito ,ed altri 11 furono affondati dalle unità di scorta in mare , per non menzionare gli altri 8 battelli affondati nel corso del viaggio di avvicinamento alle zone di attacco.

Ben sei gruppi di scorta con tre portaerei e 39 aerei di lunga autonomia , avevano operato da Terranova,Islanda ed Inghilterra : il gruppo Western Approaches di Sir Max avevano causato la perdita di 24 dei 32 battelli perduti dai tedeschi .
A Maggio,Dönitz,fu costretto a ritirare i suoi battelli dall’Atlantico ! Le perdite erano insostenibili ed ancor peggio insostituibili , per cui decise di attendere le nuove armi che l’industria tedesca andava enfatizzando a beneficio di una ripresa della Battaglia dell’Atlantico che ormai appariva decisamente compromessa se non del tutto perduta .

Scriverà nelle sue memorie….” Dobbiamo accettare le gravi perdite atteso che il numero di navi nemiche affondate è proporzionale. Nel Maggio,comunque,il rapporto era di 1 uboat affondato per 10mila tsl nemiche contro le 100mila tsl di qualche tempo prima “………….
La Battaglia dell’Atlantico,comunque non si era ancora conclusa,per quanto fosse favorevole agli alleati : l’adozione del siluro acustico e dello schnorkel rimetteva l’iniziativa nelle mani di Dönitz.
Apparve chiaro nel successivo mese di Settembre allorquando ,nel corso di un attacco ad un convoglio,le perdite maggiori si registrarono fra le unità di scorta ,esattamente ciò che Sir Max aveva temuto e previsto.
Ma non occorse tempo affinchè fossero prodotte nuove ed efficaci contromisure da opporre ai
“branchi di lupi” ,inoltre, come era logico prevedere,l’uso dello schnorkel da parte tedesca limitava fortemente la velocità in immersione dell’uboat oltre a creare una vistosa scia : il vecchio pirata dei sommergibili aveva esperienza da vendere nel campo e comprese subito la reale entità della nuova minaccia non preoccupandosene più di tanto .
Nel 1944,Dönitz,concentrò i suoi battelli  a Sud-Ovest dell’Irlanda in modo da poter intercettare i convogli alleati all’arrivo piuttosto che nelle acque Atlantiche e quindi opporsi anche a quelle navi che venivano inviate in Mediterraneo per alimentare le linee del fronte di guerra.
I Gruppi di scorta di Sir Max intensificarono la sorveglianza ed anche il numero di battelli affondati : la nuova tecnica da tempo sperimentata dal Capt. Walker sul suo HMS Sterling era innegabilmente efficace fino a non dare scampo all’uboat intercettato . Il gruppo di Walker,in un solo viaggio,aveva mandato a fondo sei battelli tedeschi !

Capt.Walker

L’HMS STERLING di Walker di ritorno da una missione.

Lancio di cariche dall’HMS STERLING

 

Per tutto il corso del 1944, le perdite medie tedesche assommarono a 22 battelli  per mese !
Intanto,si era ormai a ridosso del D-Day , altra fonte di preoccupazione per Sir Max,almeno per quanto di sua competenza : a tal fine distolse il meglio del meglio dalle sue forze per destinarle al supporto dello sbarco in Normandia . Gli uboats ormai non costituivano più la stessa minaccia degli anni precedenti………….ai lupi erano stati spuntati denti ed unghie !!
La vittoria in Atlantico era stata il frutto di una ben organizzata cooperazione non solo interforze ma con la funzionale armonia fra i vari comandi inglesi,statunitensi e canadesi . Sir Max continuava ad avere a cuore la sorte di ogni membro dei suoi equipaggi e delle sue navi : ogni perdita era causa di grandi sofferenze . Un giovane comandante di una nave di scorta,provocò seri danni alla sua unità navigando sottocosta per dare la caccia ad un uboat : a Sir Max che chiedeva spiegazioni,egli riferì di essere stato sul ponte di comando tanti di quei giorni e notti da non rendersi più conto né di quello che diceva né di quello che gli veniva detto . E qui ,Sir Max, fu autore di uno di quegli episodi che contribuirono a creare la sua leggenda : indicò la sua branda all’esterefatto giovanotto ordinandogli di prendersi il necessario riposo . Dormi 18 ore di filato ! Alle 12 dell’8 Maggio 1945 , l’Ammiragliato comunicò all’Alto comando navale tedesco di emanare i necessari ordini per il rientro di tutte le unità ancora in mare : sei giorni dopo,lo stesso Sir Max,ricevette la resa di un gruppo di otto battelli tedeschi . La fine delle ostilità sollevò il vecchio guerriero che fece ancora in tempo a ricevere molte decorazioni e riconoscimenti anche da parte degli alleati. Era tempo di ritirarsi e lasciar spazio ad Ufficiali più giovani : la sua insegna fu ammainata il 15 Agosto 1945 lasciandogli finalmente il tempo di riposare dal grave  e pesante impegno degli ultimi tempi .
Si concesse lunghi viaggi all’estero,visitando ancora l’Italia e Malta,dove si ammalò costringendolo a rientrare in patria.
Era a letto seriamente  ammalato quando seppe dell’affondamento di uno dei suoi vecchi battelli ,l’HMS AFFRAY ,rimanendone profondamente addolorato.

L’HMS AFFRAY IN NAVIGAZIONE

DA UN QUOTIDIANO BRITANNICO

La mattina del 30 Luglio 1951,dal suo letto chiese notizie dell’AFFRAY .
Pochi attimi dopo,reclinò il capo sul cuscino senza più risvegliarsi,fulminato da un attacco cardiaco!
Ebbe l’eccezionale onore di funerali di stato,ai quali presenziarono le Altezze Reali inglesi,dignitari del governo ,ufficiali di tutte le marine alleate,anziani e giovani,per accompagnare il “vecchio pirata” nel suo ultimo viaggio.
La sua perdita fu pianta da tutti.

 

Cap.L.C. Guglielmo LEPRE (Etna)

Fonti fotografiche:

  1. RN Submarine Museum Photo Archive
  2. Imperial War Museum
  3. Varie edizioni del Jane’s Fighting Ships.
  4. Photoships.co.uk

Fonti bibliografiche :
- A damned un-english weapon                                               E.Gray 1971
- Captain at war                                                             E.Gray 1988
- Max Horton and the western approaches          WS Chalmers 1956
- HM Submarines                                                           PK Kemp 1952
- Submariner par excellance                                      A.Gibson (SCR-2001)

 

NOTA :
Come per precedenti lavori,copia del presente articolo è stato
depositato presso uno studio legale in formato cartaceo e su
supporto informatico onde tutelarne la proprietà letteraria.

 

Pag. 11

Pag.12

 

Grupsom - Sommergibili Mediterranei